venerdì, luglio 11, 2008

Cronaca di una giornata da ricordare

La giornata comincia in modo standard, con rete3 sulla radiosveglia e con caffè e sigaretta per connettere il cervello con il resto del corpo.
Mi rendo conto in quel momento che la giornata per forza di cose non sarà per niente stardard!
Porto la mia Piccolina al lavoro, per motivi organizzativi, così stasera la passo a prendere e possiamo partire subito senza perdere altro tempo.
Tornato a casa continuo a ripetere a me stesso che devo lavorare, ho delle scadenze che mi mettono il fiato sul collo, e devo sfruttare ogni attimo per essere produttivo.
Lavorare però oggi è tutt'altro che semplice perchè la mente spesso e volentieri mi proietta verso la serata che mi aspetta. Ripeto a me stesso che devo concentrarmi, se mi butto nel lavoro la giornata passerà anche più velocemente... facile a dirsi, ma a farsi un po' meno.
Riesco in fin dei conti a combinare qualcosa, anche se non riesco a sbrigare tutto quello che mi ero imposto. Vabbè che ci posso fare? La mia mente oggi è altrove.
Si avvicina l'ora x e io mi ricordo che non sono preparato musicalmente per il viaggio, quindi prima di fare la doccia attacco l'Ipod al computer per dargli quel minimo di autonomia almeno per l'andata.
E già che ci sono ci inserisco anche gli ultimi pezzi pubblicati.
Ok... doccia, jeans, maglietta, lenti a contatto e, ocio a non dimenticare i biglietti. Dovrei essere a posto. Si parte. Un veloce pit stop alla Coop per prendere Coca Zero e tramezzini e poi vado a prendere la Piccolina al lavoro.
Il tutto si è svolto senza intoppi fino ad ora, e la mia massima preoccupazione è se riuscirò a trovare posteggio all'autosilo.
Non avevo fatto i calcoli con un problema ben peggiore: la coda. Cazzo a S. Antonino siamo già fermi.
Comincio a sclerare, e se non arriviamo in tempo? A Cadenazzo, dopo aver passato già parecchio tempo incolonnato, decidiamo di fare una deviazione intelligente. Su verso il Ceneri per poi ritagliare in giù. Dovremmo guadagnare almeno un 200 metri circa. Naturalmente troviamo la fila di macchine anche sulla strada che scende dal Ceneri, ma qui al posto di essere fermi, si procede di almeno un paio di metri al minuto.
Da li in avanti in certi punti riesco addirittura a mettere la terza, non è un bel viaggiare, prima delle rotonde ci si ferma ancora, ma almeno ci stiamo avvicinando sempre più alla meta.
Chiaramente anche da Minusio in avanti si procede a rilento, ma si procede.
A Locarno decidiamo di eliminare da subito la possibilità di posteggiare all'autosilo, e su consiglio della Piccolina andiamo a posteggiare dietro villa erica.
Siamo arrivati. Non mi sembra vero... sono le sette e siamo ancora relativamente in tempo.
Ci dirigiamo verso la piazza. Le strade laterali sono ovviamente sbarrate e camminiamo quindi verso il fondo della piazza, in direzione entrata.
Quando scendiamo la strada laterale che da sulla piazza, quasi mi viene male vedendo tutta la gente accalcata che aspetta di entrare, i cancelli erano ancora chiusi e si cominciava a creare qualche malumore tra la folla. Ad un tratto si vede questa marea di gente spingersi in avanti, una scena a dir la verità non molto rassicurante. Essendo scesi da questa stradina laterale riusciamo a tagliare notevolmente la coda ed a entrare relativamente in fretta.
Una birra! Il peggio è passato.... siam dentro. Ci vuole una birra. E così mi fiondo allo stand più vicino.
Vista la quantità impressionante di gente che sta entrando decidiamo di tirarci avanti prima che sia troppo tardi, e andiamo a cercarci una postazione ideale. Il che per me significa: vicino al palco, vicino al bar, vicino al cesso.
Troviamo un buon compromesso piazzandoci davanti a sinistra, appena fuori dai portici.
Prima dell'inizio ci avventuriamo un po più verso il centro per incontrare il Peve e la Lucy, poi però un impellente bisogno fisiologico ci costringe ad avviarci versi i cessi. E qui le prime bestemmie.
I cessi da questa parte non sono accessibili e siamo costretti ad attraversare la piazza. Vabbè vorrà dire che in seguito me la terrò fino alla fine...
Dopo varie gomitate e molti piedi schiacciati riusciamo a tornare dove eravamo prima. Appena il tempo di piazzarci che si parte, prima entra Frank Nemola che comincia a fare un po di rumore con il synthy mentre si sente la voce di Vasco ripetere questa frase “Chi detiene il potere ha bisogno che le persone siano affette da tristezza. Stasera siamo qui per regalarvi un pò di gioia, gioiaaaaa, gioiaaaaaaaaaa”. Poi man mano entrano gli altri musicisti. La formazione è più o meno la stessa che ha accompagnato Vasco negli ultimi anni, forse l'unico che non ho mai visto prima è il batterista Matt Laugh. Gli altri son facce note: il grande Maurizio Solieri e l'immenso Stef Burn alle chitarre, "Gallo" Golinelli al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Andrea Innesto al sax e ai cori, Frank Nemola che come detto che si occupa degli effetti elettronici e della tromba e Clara Moroni come corista.
Poi arriva Lui! Acclamatissimo e in forma più che mai! VASCOOOOOOOO! Come va? Non mi sembri neanche tanto invecchiato dall'ultima volta che ti avevo visto a Belli....
Si parte con "Qui si fa la storia" (sinceramente la canzone migliore per aprire i concerti, secondo me, resta "Lo show", ma chi sono io per criticare le scelte di Vasco?....) ed è subito delirio, specialmente quando Vasco, cantando "guardami negli occhi e fidati di me....." lancia i suoi occhiali da sole al pubblico.
Si prosegue con "Cosa importa a me" e "Dimmelo te" prima di sorprenderci con "La noia", questa non me l'aspettavo....
Alla fine di una di queste canzoni Vasco lancia a sorpresa il cappellino al pubblico scoprendo la sua vasta stempiatura (che per qualsiasi altra persona al mondo si chiamerebbe pelata...).
Durante la prima parte del concerto vengono snocciolate altre canzoni dell'ultimo album: "Vieni qui", "E adesso che tocca a me" e "Colpa del whisky" intercalate con "L'uomo che hai qui di fronte" e probabilmente "Non appari mai". Poi è il turno di un'altra gradita sorpresa: "T'immagini la faccia che farebbero se da domani davvero, davvero tutti quanti smettessimo...!"
Bellissima mi fa ricordare i tempi che ero un ragazzino e stavo cominciando a scoprire Vasco... che emozioni!
Lo spettacolo prosegue con "Siamo soli" e subito dopo riconosco i primi accordi di "Gioca con me"... dai cha magari c'è Slash come special guest... no eh? pretendevo un po troppo vero?
In ogni caso canzone stupenda e sicura vincitrice del festivalbar, ammesso che esista ancora....
Da fan di Slash ho prestato molta attenzione alla solo di chitarra eseguita da Solieri per vedere se la riproduceva fedelmente o no. Le prime e le ultime battute le ha fatte simili a Slash, mentre nei virtuosismi ci ha messo del suo. Per carità va benissimo così eh! Suonassi io come suona lui....
Poi Vasco esegue un medley rock comprendente canzoni storiche come "Ormai è tardi", "Non mi va", "Susanna", "Sensazioni forti", "Asilo republic", "Colpa d'Alfredo" e sicuramente altre che mi son dimenticato....
Fino a questo momento avevo preso appunti sul telefonino per notarmi la scaletta precisa e per fornirvi una cronaca da giornalista, ma il mio impedimento, sommato al ritmo frenetico con il quale cambiavano le canzoni, e soprattutto alla birra, farà però in modo che cancelli tutto quanto annotato. Merda.... Quindi non mi resta che fare affidamento sulla mia pessima memoria....
In seguito arriva il turno dell'intramontabile "Siamo solo noi" seguita dalla presentazione della band, mentre Vasco sparisce dietro le quinte per, come dicono i maligni, farsi una pista o più probabilmente per cambiarsi d'abito e fumarsi una paglia.
Adesso arriva il bello del concerto, le canzoni dell'ultimo album le ha fatte, ora arrivano i classici, quelli da cantare a squarciagola!
Infatti quando rientra arriva "Sally", ok ci sta, non è una delle mie preferite, mi è scaduta un po da quando l'ha cantata la mannoia. Non che sia colpa di Vasco.... in ogni caso "...senti che bel rumore...."
Poi è il momento di "Rewind" che a me piace molto, e di "Stupendo..." una delle mie preferite! E qui le corde vocali rischiano... "... ci vuole sempre qualche cosa da bere, ci vuole sempre vicino il bicchiere...."
Arrivano poi, se la memoria non m'inganna, "C'è chi dice no", "Un senso", e "Gli spari sopra", seguite da "Il mondo che vorrei". Ah già... questa mancava....
Il concerto si avvia a grandi passi verso la fine, che vorrei non arrivasse mai....
È il momento di "Vivere", molto emozionante "... oggi non ho tempo, oggi voglio stare spento...", specialmente quando alla fine Vasco saluta il compianto Massimo Riva, coautore della canzone.
Son già passati nove anni da quando te ne sei andato, come passa il tempo....
Vasco accenna senza musica le ultime frasi di "Una canzone per te"....".... ma le canzoni, son come i fiori, nascon da sole, sono come i sogni, e a noi non resta che scriverle in fretta, perchè poi svaniscono, e non si ricordano più...."
Dopodiché la band si riunisce al centro del palco con gli strumenti acustici e Vasco accendendosi una paglia, spiega che questo momento è un po come cantare tra amici in giro al fuoco, infatti l'effetto è notevole, da pelle d'oca! Durante questo medley acustico vengono riproposte "Toffee", la stupenda "Ridere di te", "Brava Giulia" e l'emozionante "Dormi dormi". Bravissimi!
Arriva poi un'altro classico che non mi aspettavo, ovvero "Va bene così" nel quale mi sono partite le tonsille.
In seguito arriva la bandiera di Vasco, l'Inno: "Vita spericolata".... ahja.... non che non mi piaccia la canzone, ma capisco che stiamo arrivando alla frutta. Ci scommetto che dopo di questa arriva "Canzone", pezzo che io adoro nella versione originale con quel magnifico dialogo tra voce e chitarra, ma che naturalmente apprezzo anche nella versione live con voce e tastiera.
E infatti Alberto Rocchetti suona l'intro che ormai ripete da un casino di anni e arriva "Canzone"...."e questa sera nel letto metterò, qualche coperta in più perchè senò, senò avrò freddo senza averti sempre, senza averti sempre addosso. e sarà triste lo so ma la tristezza però, si può racchiudere dentro una canzone, che canterò...."
E poi arriva lei, tanto bella quanto inevitabile, tanto acclamata ma allo stesso tempo anche odiata perchè con lei, lui se ne va.... "Albachiara".
Mi godo questi ultimi momenti cercando di stamparmeli in mente e di ricordarli il più a lungo possibile.
La canzone mi provoca sempre un misto di emozioni, ma mi lascia anche un retrogusto di tristezza, perchè mi rendo conto che l'avventura sta per finire...
Vabbè... almeno la canta tutta, non si risparmia. Quando l'avevo visto a Zurigo era andato fuori dalla palle dopo la prima strofa...
Oggi invece si da fino in fondo e si da completamente, cantate le ultime note butta il cappellino al pubblico, poi la giacca, poi la maglietta restando a torso nudo e provocando una comunque immancabile ovazione. Poi puff.... è già sparito.... Mi godo gli assolo di chitarra di Maurizio e Stef, e poi tutta la piazza canta in coro l'ultima strofa mentre Vasco si starà già dirigendo verso l'hotel... verso lo stupido hotel....
È finito. I tredicimila rendono il loro omaggio alla band che si sofferma per un attimo a buttare plettri, rispettivamente bacchette della batteria al pubblico.
Sono esausto, con poca voce e gli occhi lucidi. Ma contento.
Contento perchè ogni volta che assisto a un concerto del Blasco non ne esco mai deluso, contento perchè le emozioni che si vivono sono impareggiabili, contento perchè ancora una volta ho avuto la possibilità di assistere ad un concerto di quell'animale da palcoscenico che è Vasco!
Rimarrei sotto il palco per ancora molto tempo per prolungare al massimo la sensazione, ma mi scappa una gran pisciata, e quindi bisogna avviarsi verso i cessi.
Una volta sbrigati i bisogni corporali ci avviamo verso il posteggio e comincio a tirare le somme, cioè a elencare le canzoni che avrei voluto sentire ma non ha fatto, le prime che mi vengono in mente sono "Senza parole", questa sinceramente me l'aspettavo verso la fine, anche "Delusa" e "Ti prendo e ti porto via", e invece non sono state fatte, neanche "Bollicine" è stata suonata, ma di questa ne faccio anche a meno.
Poi c'è quel gruppetto di canzoni, che mi piacerebbe sentire riproposte, ma che negli ultimi anni dal vivo non vengono più eseguite come "Brava", "Dimentichiamoci questa città", "Vivere una favola", "Fegato spappolato", "Lunedì", "Lo show".... e altre ancora, ma, ripeto, chi sono io per discutere le decisioni di Vasco?
Non posso far altro che ringraziarti per aver accompagnato molti momenti della mia vita con le tue canzoni, e per avermi regalato tutte queste emozioni.
Grazie ancora. Ciao Vasco.... Spero di rivederti presto!
Ora devo andare a dormire, "domani è un altro giorno...." e si lavora....

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3 Comments:

At 6:06 PM, Blogger Unknown said...

"...e andiamo a cercarci una postazione ideale. Il che per me significa: vicino al palco, vicino al bar, vicino al cesso."
Sempre detto che é bello venire ai concerti con te!

Anche a me piace il blasco, e malgrado """canti""" sovente "vivere" quando sono a livello non so se sarei rimasto così estasiato al suo concerto. Da un lato vi invidio per le emozioni che trasmettete, si vede che avete goduto forte e son felice per voi.

D'altra parte mi chiedo con chi potrei provare io le stesse emozioni che avete provato voi, mi chiedo anche se non ho ormai perso il treno.

P.S. Come erano le magliette?

Ciao vecchio

 
At 6:23 PM, Blogger L.G. said...

Hai descritto tutto come mai sarei riuscita io (c'ho provato ieri, ma davvero avevo la testa persa e piena). Grazie, mi hai fatto venire i brividi anche tu, ricordandolo con così buona memoria (hai ricordato più di me di sicuro!).

Grazie a te. Grazie a Vasco.

 
At 6:39 PM, Blogger .::JoSePhIne::. said...

è stato veramente splendido. Grazie :)

 

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